Le Mie Avventure

Il mio lavoro

É una domanda che mi viene posta spessissimo, e a volte mi trovo anche in imbarazzo a rispondere. “Che lavoro fai?” “Ma riesci a mantenerti?” “Come funziona?” “Come posso farlo anche io?”..

Sono tutte domande smosse da una curiosità assolutamente lecita per un lavoro che qualche anno fa non veniva nemmeno considerato tale. Alla fine, dopo anni e anni, ho deciso di scrivere un articolo con più informazioni possibili. Se manca qualche punto, è perché l’ho omesso volutamente… un minimo di privacy vorrei mantenerla anch’io  😂



C’era una volta… Irene a Londra.

Chi mi segue da (molti) anni, sa che per un bel periodo ho vissuto a Londra.
Ho amato quella città con ogni singola cellula del mio corpo, ogni volta che ci torno ho i lacrimoni e la sento sempre come una mamma e una migliore amica.
Nei primi mesi di vita in UK ho aperto un blog in cui raccontavo le mie giornate e dispensavo consigli per chiunque volesse intraprendere il mio stesso percorso. Si chiamava “the diary of a traveller”; al tempo su IG non esistevano le stories e tantomeno lo swipe-up, quindi mi divertivo a scattare delle foto semplicissime durante le mie giornate, le postavo e annunciavo nella didascalia che avevo scritto i vari articoli.
Qualche mese dopo avevo 20k followers. Come? Non ne ho idea. Sicuramente hanno aiutato gli hashtag, ma il 90% l’ha fatto il passaparola. La gente taggava sotto ai miei post decine di persone, e in poco tempo sono diventata “la ragazza che viveva a Londra”. Al tempo, l’italiano che viveva all’estero non era ancora così mainstream (:

In quei mesi ho sistemato il profilo e il blog, inserendo la mail di contatto per i ragazzi che volessero scrivermi.

Contro ogni aspettativa, un anno e qualcosa dopo, a scrivermi le mail non erano più i followers ma le aziende; sono arrivate le prime collaborazioni, gli inviti alle sfilate e i primi lavori retribuiti, mentre i followers crescevano in maniera esponenziale, fino ad arrivare a 48k in 3 anni.

Una volta terminata la relazione che avevo al tempo sono tornata in Italia, a Padova, dove sono rimasta fino a dicembre, lavoricchiando su instagram con brand di moda, ma sempre prendendo una miseria (inizialmente prendevo 50€ per fare un post su instagram e venivo pagata tramite PayPal).

A Dicembre, stanca di fare la vita da disoccupata discotecara, ho preso un pacco di curriculum e me ne sono andata a Milano, dove ho lavorato da Dolce e Gabbana per altri tre anni (mi chiedono sempre cosa facevo da loro ma è una domanda a cui proprio mi scoccio di rispondere).


Il fatto che vivessi a Milano ha incrementato esponenzialmente la possibilità di collaborare con le aziende: venivo invitata settimanalmente a eventi, cocktail, presentazioni, partecipavo molto attivamente a tutte le fashion weeks e arrivavano pacchi quotidianamente.

Ma il fatto che lavorassi con un contratto in negozio, mi limitava molto. Percepire praticamente un secondo stipendio (quello di instagram – nel frattempo avevo aumentato anche i compensi) non era proprio una cosa vista di buon occhio. Cercavo comunque di non sommergermi di lavoro perché con i turni che facevo in boutique, non avevo quasi mai il tempo di scattare. Era un po’ uno stress.


Nel settembre del 2019 ho lasciato il lavoro, non perché non mi piacesse ma perché non stavo vivendo come avrei voluto. Così ho stravolto tutto e sono tornata a vivere a Padova dai miei, concentrandomi sul lavoro da influencer/travel blogger che fino ad allora era solamente secondario e che oggi è diventato la mia unica occupazione.

Pandemia a parte, sarei sempre stata in giro per il mondo per lavoro quindi non aveva senso prendere una casa in affitto. In più, erano circa dieci anni che vivevo fuori casa. Un po’ di coccole mi mancavano.

Durante il primo lockdown ho cancellato il blog di Londra. Metà dei locali che raccomandavano avevano chiuso o cambiato gestione, dopo la brexit le cose erano decisamente cambiate anche per trovare alloggi/lavoro e quindi l’esistenza di quel sito era praticamente inutile.

Mi sono rimboccata le maniche e ho creato proprio questo sito in cui ti trovi ora 🙂 Ho comprato un dominio, il tema e mi impegno a tenerlo sempre aggiornato e curato. Ho contattato un commercialista e aperto p.Iva. Era il momento di farla diventare una cosa seria.

Riesci a mantenerti?” è la domanda che mi viene posta più spesso e quella che forse mi da più sui nervi 😅

Tolto il fatto che, appunto, vivo con i miei, la risposta è si. Mensilmente guadagno molto più di quanto prendessi facendo i precedenti lavori.
C’è anche da considerare che mi pago da sola tutti i biglietti aerei, gli abbonamenti (Netflix, Spotify, la palestra e tutte quelle cose che conosciamo tutti), eventuali corsi di marketing, l’attrezzatura sportiva, le cene fuori e soprattutto, la cosa più costosa: il materiale che uso per lavorare, dalla macchinetta fotografica al pc, photoshop e Lightroom, la GoPro eccetera. Non è un lavoro economico, ma vivo benissimo e riesco a risparmiare ogni mese.
Quindi si, riesco a mantenermi alla grande 😅

Come funziona?

Il 90% delle volte mi contatta direttamente l’azienda. Un hotel, un brand di abbigliamento, o una struttura che fornisce attività sportive. Mi mandano una mail con una proposta lavorativa che comprende la creazione di contenuti da postare sul mio profilo come forma pubblicitaria e da fornire a loro come materiale per i loro siti e social.
Questo materiale, a seconda della richiesta, ha dei costi: un post costa un tot, una storia costa un tot e un reel costa un tot. Ho dei “prezzi fissi” e dei pacchetti, ma spesso mi trovo a doverli negoziare a seconda della difficoltà del lavoro.
Inoltre, cerco sempre di fornire materiale professionale e che richiede ORE se non GIORNI di lavoro, quindi diciamo che non sono proprio economica. 😅
Il prezzo solitamente lo calcolo in base a questi fattori:

  • spese di trasporto (se devo scattare in montagna o all’estero faccio una media del costo benzina/biglietto e la includo nel prezzo)
  • ore impiegate a realizzare il progetto
  • ore impiegate a scattare
  • ore di post produzione (una foto subacquea richiede dalle 4 alle 8 ore di lavoro)
  • Quantità di materiale richiesto
  • Tipo di adv (il beauty ad esempio, che non è il mio campo, costa molto di più)
  • Tipo di caption (se non ho grande libertà di espressione e quindi sono limitata nei giudizi, il prezzo è quasi il doppio di una caption scritta con la mia testa.. e infatti vinco sempre io, per quello i miei adv sono apprezzati 😂 sono autentici e sinceri al 100%)

Nel caso degli hotel, il soggiorno mi viene offerto in modo tale da poter avere il tempo e il luogo per produrre tutti i contenuti necessari. Può capitare che qualche viaggio sia completamente spesato, ma la stragrande maggioranza dei casi, voli e pasti me li pago da sola.

Stessa cosa vale per le strutture sportive, mentre per l’abbigliamento mi viene omaggiato il capo in cambio di una recensione e di pubblicità.
Solitamente, prima di accettare, ci sono ore di studi per capire se il prodotto può essere di mio gradimento, in linea col mio stile, di buona qualità eccetera.
Mi è capitato di rendere dei prodotti con cui mi sono trovata male e di non svolgere alcun lavoro di adv. Ovviamente, la restituzione del materiale è a carico mio.

Il restante 10% dei casi sono io che mi propongo alle aziende, ma per qualcosa che desidero fortemente e che credo sarebbe perfetto anche per chi mi segue. Negli anni mi sono costruita un Media Kit, una sorta di curriculum digitale con Insights dei social, prezzi e precedenti lavori. È una lettera di presentazione super professionale che allego alle mail e che mi apre moltissime porte, se fatto bene.

“Come posso iniziare anche io?”

Eh raga. Di sti tempi è dura. A me i followers crescono/scendono ogni giorno e ho davvero molta meno crescita rispetto a qualche anno fa. Però TikTok, argomenti ORIGINALI e INNOVATIVI, fluidità nel parlare e un buon occhio per le foto fa TANTISSIMO.

SE MI FAI QUESTA DOMANDA E HAI IL PROFILO PRIVATO CON 10 POST E LA FOTO PROFILO DEL TUO CANE NON TI RISPONDO NEMMENO.
La gente vuole avere informazioni UTILI e SENSATE. Se già sei timido nell’esporti, nel parlare o nel raccontare, parti super svantaggiato e questo mondo, credimi, 

NON

FA

PER

TE.

Riceverai mille commenti positivi e QUEL commento negativo che potrebbe rovinarti la giornata se sei fortunato, la vita se lo sei un po’ meno. La gente è curiosa, ma anche cattiva, ricordatelo. E tu sei pront* a subire tutto questo? Fattela onestamente questa domanda, prima di decidere di intraprendere un percorso simile.
Io negli anni mi son fatta le ossa, ma non nego che ci sono giorni in cui vorrei chiudere tutto e mandare la gente a fare in culo 😂😂

Se decidi di lanciarti, ti auguro di essere originale, portare contenuti interessanti e di qualità, di essere sempre curioso, innovativo e creativo.
A me questa vita è capitata perché l’ho sempre fatto con passione e senza secondi fini. L’autenticità ad oggi mi ripaga con grandi marchi che si complimentano per i servizi che fornisco non perché voglio arrivare a un milione di followers, ma perché quelli che ho sono i classici “pochi e meravigliosi”. E se sponsorizzo qualcosa, lo faccio perché per prima ci credo al 100%.
Se ti manca questa caratteristica, puoi fare lo stesso questo lavoro… ma quando ti presenterai, la gente ti dirà “ah quindi sei una fashion blogger?” e non “che figata il tuo lavoro, devi essere orgogliosa della vita che fai”. 

(: 

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