
Come ho cambiato la mia vita.
Le prime righe di questo sito le sto scrivendo seduta su una tavola da surf in una spiaggia a Fuerteventura.
La passione per il mondo. La voglia di arricchire il bagaglio di esperienze, anzichè souvenir. Questo è il viaggio di Irene, tra AirBnb prenotati all’ultimo minuto e voli con destinazioni casuali.
Prendete il passaporto e mettetevi comodi: si parte insieme!
Mi sono resa conto di quanto la mia vita fosse cambiata nel momento in cui i miei amici hanno iniziato ad augurarmi una buona permanenza a casa, anziché un buon viaggio. Perché effettivamente, da quando ho preso questa decisione, la mia vita è cambiata totalmente. Credo davvero di potermi definire una nomade, sono a casa mia solo pochi giorni al mese, e di solito è per fare il cambio valigia.
Ma andiamo con ordine.
Quando sono partita per Londra con un biglietto di solo andata, ormai otto anni fa, mai mi sarei potuta immaginare un cambiamento simile.
Volevo migliorare il mio inglese in una delle città che più mi hanno rubato il cuore, In un momento in cui l’italiano che si trasferiva all’estero per lavoro era ancora il pazzo fuori dal coro.
Sono partita senza aspettativa, ma con tanta voglia di mettermi in gioco, ed un pomeriggio di marzo, mentre stavo seduta ad uno Starbucks a Trafalgar Square, ho aperto un blog senza particolari pretese.
Mi piaceva l’idea di poter raccontare la mia esperienza a chi come me si è sempre sentito un po’ fuori posto, insoddisfatto, con la voglia di fare qualcosa per cui valesse davvero la pena.
Pubblicavo su Instagram qualche scatto della mia quotidianità, finché la mia quotidianità è diventata anche quella di oltre 30.000 persone. Il mio blog e la mia crescita su instagram hanno raggiunto il mio paese natale in pochissimo tempo, ero diventata “la ragazza che vive a Londra”.
I miei consigli venivano ascoltati così attentamente, che addirittura iniziarono a contattarmi le prime aziende per lavorare. Lavorare su Instagram! Inizialmente mi sembrava un’utopia. Non si era mai sentito di un lavoro del genere, scattare foto, pubblicarle su un social e guadagnarci qualcosa.
Ma Londra era costosa, così ho deciso di lanciarmi in questa cosa e mettere via qualche soldo grazie a questa possibilità così assurda.
In pochissimo tempo, dalle foto di sponsorizzazione, sono passata ad essere ospite di eventi e sfilate.
Ho vissuto un’esperienza al di fuori di ogni immaginazione, finché la fine di una relazione importante mi ha strappata via da Londra e fatta tornare in Italia, nel 2016.
È stato un anno molto strano, quello. Mi sentivo davvero spesata. Così verso dicembre, valigia in mano, ho deciso di tentare la fortuna a Milano. La mia sete di indipendenza mi ha portata in un piccolo bilocale, ed in pochissimo tempo ho iniziato a lavorare per Dolce e Gabbana.
In quella città ho riscoperto una passione che avevo accantonato da troppo tempo: quella dei viaggi. Sin da bambina, i miei genitori mi hanno sempre spinta molto ad imparare le lingue proprio per avere la possibilità di girare il mondo senza problemi, ma sono sempre stata accompagnata da loro o dal mio ex ragazzo.
A Milano, invece, ero da sola: in questi casi o ti butti, o ti perdi tutto. E così ho fatto.
Ho preso un treno per Roma e ho fatto il mio primo viaggio da sola. Il viaggio che mi avrebbe, inconsapevolmente, cambiato la vita.
I miei tre anni a Milano, tra lavoro, sfilate e qualche viaggio, sono volati. Ma il mio problema rimaneva sempre lo stesso: da spirito libero, ho iniziato a sentirmi intrappolata in una routine che non mi apparteneva. Milano è strana, e al contrario di Londra, purtroppo mi ha fatta sentire sola tantissime volte, pur avendomi accolta e aiutata a crescere. Ho passato dei mesi interrogandomi sul da farsi, totalmente convinta però di una cosa: quello non era il mio posto.
Così, un giorno di agosto, mi sono licenziata. È stato un salto nel vuoto, una decisione che molte persone hanno ritenuto irresponsabile. Io credo, invece, che finora sia stata una delle migliori che abbia mai preso per me stessa.
Da settembre, finalmente, ho fatto della mia passione un lavoro; un volo diverso ogni settimana, in giro per il mondo a riempire il mio bagaglio di esperienze, da sola, per godermi ogni istante.
Ho visitato per la prima volta l’America, che sognavo da almeno dieci anni. Ricordo fin troppo bene la sensazione di quando sono arrivata a Bimini, una piccola isola delle Bahamas. La sabbia bianca sotto ai piedi, e il mare più blu che abbia mai visto.
C’è stato un momento in cui, ad alta voce, ho detto “Irè, guarda dove sei.”
Il lavoro della Travel Blogger è molto particolare. Mi ritengo davvero fortunata sotto questo punto di vista, e avendo fatto i lavori più umili e disparati apprezzo questa posizione ancora di più. Ma mi rendo conto che il più delle volte è difficile spiegarla: è anche vero che, più che travel blogger, vengo spesso catalogata come “influencer”.
Perché? Perché grazie alla mia storia, moltissime persone hanno preso decisioni sulle quali erano titubanti, hanno spiccato il volo, fatto scelte di vita importanti come trasferirsi all’estero o iniziare a viaggiare da sole. Le ho influenzate, sono stata una figura di esempio. E se ci penso, mi riempio di orgoglio.
Ad oggi, il mio lavoro è sempre più soddisfacente. Non c’è stato un giorno in cui mi sia pentita di questa decisione, anche quando sono stata in quarantena per il covid e ho visto le possibilità di tornare a viaggiare sempre più remote.
Invece vi dirò di più: da fine giugno sono ripartita, con mille precauzioni ed attenzioni in più, ed è scattato qualcosa di totalmente inaspettato: ho fatto, se possibile, un altro step nella mia carriera.
Ho venduto gran parte dei miei vecchi vestiti, che una volta erano la mia passione più grande, e sono rimasta con una tuta e un sacco di felpe. Ho lasciato gli aperitivi e le cene fuori per dedicarmi allo skate, al surf e allo yoga, provando durante ogni viaggio uno sport nuovo, cadendo e facendomi un gran male, riempiendomi di graffi e botte ovunque, ma respirando VITA ogni secondo.
Spero di continuare ad ispirare le persone, a far capire che spesso sono proprio i salti nel vuoto a farci iniziare a vivere, spero di continuare ad insegnare l’importanza che può assumere un viaggio, a far capire quanto esso possa aprirci la mente e darci risposte che altrimenti non arriverebbero mai.
E spero di arrivare ad una certa età senza traccia di rimpianti. Ad oggi, mi sembra di aver vissuto due volte, quindi direi che sto facendo un buon lavoro.


Un commento
Veronica Cova
Mi ritrovo totalmente in te è meraviglioso trovare spiriti affini pur non essendoci mai incontrate. Anche io sto facendo così. Fine relazione importante. Vivo a Pavia una città che mi non mi appartiene ma in cui ho fatto tante esperienze ed è sede del mio grande amore per l attivismo LGBT.
Fin da piccola sono sempre stata scalmanata, vivace, sento tutto fortissimo e vivo fortissimo , amo disegnsr ee scattare fotografie , mi drogo di video di ballo e di blog di viaggi come il tuo. Dopo anni di scottature causa brutte esperienze che mi hanno segnata sto svoltando la pagina della mia vita verso uab rivoluzione interiore che so mi condurrà alla felicità più assoluta, quella della realizzazione in me stessa. I miei sogni si stanno avverando. Anche grazie a te che mi hai ispirata. Grazie ❤️