Adventure,  Le Mie Avventure

Scozia

Cartina alla mano, litri di caffè e la playlist dei viaggi on the road. 

È iniziato cosi il mio primo viaggio in camper, un’esperienza che bramavo di fare da anni (come molti di voi sanno, uno dei miei sogni più grandi è quello di avere un van tutto mio con il quale girare il mondo in totale libertà).

I voli
Volare su Edimburgo avrebbe sicuramente risparmiato del tempo, ma ci saremmo giocati metà del viaggio on the road, partendo già dalla Scozia.
I voli su Londra erano decisamente più economici. Certo, meno pratici, ma ci è piaciuta l’idea di partire da quelle zone per attraversare completamente la Gran Bretagna. Valigie leggere, il minimo indispensabile per un meteo decisamente instabile, umido e ventoso, e tanto spirito di adattamento.

Il camper

Per noleggiare il camper, ci siamo affidati ai servizi di camper sharing di YESCAPA, la piattaforma di  noleggio camper che ti mette in relazione con i proprietari privati di numerosi veicoli (van, camper, furgonati..) nelle zone interessate – in questo caso abbiamo cercato nei pressi di Londra, e abbiamo trovato il nostro ad Oxford. A scelta fatta di veicolo e di date, si manda la richiesta al proprietario per definire l’effettiva disponibilità del veicolo, le modalità di ritiro e l’itinerario di viaggio. Una volta concordato il tutto, si può procedere con la prenotazione. Le spese di carburante, pedaggi e refill di gas/acqua, sono escluse dal prezzo di noleggio, quindi tenetele in conto, quando prenotate.
Di una settimana, in 4, noi abbiamo speso (di queste ultime), meno di 200€ a testa, un pieno di carburante costa all’incirca 60€, mentre le altre spese sono abbastanza soggettive per quanto riguarda le località (a Skye ed Edimburgo abbiamo trovato le gas stations più care).


L’itinerario
Sarò completamente onesta: se siamo partiti con delle tappe ben definite, avendo un programma ed un’idea generale di cosa volessimo vedere o di dove volessimo andare, una volta arrivati ci sono saltati tutti i piani 😀
Un po’ per il meteo, un po’ per il tentativo di vedere più cose possibili in così poco tempo (10 giorni sarebbero stati davvero perfetti!), ci siamo trovati a definire le tappe step by step, mentre pranzavamo o mentre eravamo per strada. Un’improvvisazione che, però, ha dato i suoi frutti. Il bello di questi viaggi è anche questo, o no?

Giorno 1. Partendo da Oxford, abbiamo risalito l’Inghilterra ed il Galles, attraversando Glasgow (senza mai fermarci), fino a raggiungere Fort William (circa 8 ore di viaggio, ma facendo tappe intermedie come il refill del carburante o la spesa per la settimana).
La destinazione prefissata era, già da subito, l’isola di Skye, quindi una volta raggiunta Fort William, abbiamo deciso di proseguire ancora un po’. Verso le 10 di sera, esausti, ci siamo fermati nel bel mezzo di una prateria infinita, circondati da branchi di cervi, completamente immersi nel buio, abbiamo allestito i letti e siamo rimasti a dormire.



Giorno 2. La mattina seguente, alle prime luci dell’alba, ci siamo caricati di altre 4 ore di strada per raggiungere Neist Point, l’estremo ovest dell’Isola di Skye.
Senza ombra di dubbio alcuno, posso assicurarvi che i paesaggi più belli di tutto il viaggio li ho visti li. Il verde delle colline, sfumato con il giallo tipico di ottobre, l’azzurro del cielo e il blu dell’oceano. Contrasti che sembravano estrapolati da un quadro o una cartolina. Se volete un tramonto da ricordare, segnatevi questa tappa.
Siamo rimasti li anche per la notte, abbiamo trovato un Glen che era LA FINE DEL MONDO!! Come non approfittarne? Certo, abbastanza lontano dal primo Costa Coffee, ma valeva il sacrificio 😉

Giorno 3. In risalita verso nordest, alla ricerca di scogliere e cascate. Non abbiamo avuto un vero e proprio programma, ci siamo goduti la costa viaggiando in tutta tranquillità, passando per Portree e le Fairy Pools (altro luogo incantato, dal parcheggio (dove ci siamo fermati a pranzare) c’è da camminare un’oretta per godere del vero e proprio panorama scozzese, ma ne è assolutamente valsa la pena.

Giorno 4. Inverness e Lochness, tornando verso Fort William. Chicca: nei pressi di quest’ultima, in una piccola cittadina (o borgo?) chiamata Corpach, a pochissimi km dal centro, lasciate il vostro veicolo al parcheggio della Coop, e addentratevi verso il porto. Seguite il fiume fino a raggiungere un vialetto alberato. Proseguite senza esitazione, vi troverete in un luogo abbandonato ed estremamente suggestivo, dove vi si presenterà davanti agli occhi un relitto arenato! Per gli amanti del genere è un vero e proprio jackpot, ottimo punto per scattare delle foto incredibili!


Giorno 5. Glennfinann Viaduct ed Edimburgo.
C’è un motivo per cui, alla fine del viaggio, abbiamo deciso di fermarci di nuovo a Fort William. A pochi km dalla città, infatti, si trova una delle attrazioni che più mi hanno affascinata durante questo viaggio: l’Hogwarts Express Bridge. Avete capito bene, il famosissimo ponte su cui passa il treno più magico della storia, è collocato al centro di una vallata tipicamente scozzese. Arrivarci tramite il sentiero è molto facile, ma a noi le cose facili non piacciono 😀
Dopo aver lasciato il camper al parcheggio, ci siamo addentrati in questa vegetazione decisamente poco pratica e molto, MOLTO umida. Al bivio che divideva il punto panoramico dalla strada principale, noi abbiamo abbandonato entrambe le strade per sprofondare in pozze d’acqua e sprazzi di muschio pieno zeppo di umidità. Siamo saliti parecchio, fino ad arrivare in un punto in cui non c’era davvero nessuno!
ATTENZIONE: il treno passa UNA SOLA VOLTA AL GIORNO! Parte dalla stazione principale alle 10:15, e ci mette circa 30 minuti ad arrivare al viadotto. Se lo perdete, lo perdete per sempre! 😀
Dopo aver sognato un po’ e aver ammirato questo spettacolo davvero pieno di magia, siamo tornati al camper e ci siamo rimessi in viaggio.


Ad Edimburgo ci abbiamo passato veramente pochissime ore; le dimensioni del camper non ci hanno permesso di girare per il centro in totale tranquillità. Le stradine, che sembravano uscite da un libro di Harry Potter, erano molto strette e davvero affollate, pur trattandosi di una grande città. Abbiamo parcheggiato il camper nel parcheggio di un megastore a 40 minuti a piedi dal centro (dove abbiamo preso una salatissima multa, ndr), ci siamo fatti una passeggiata molto tranquilla, ammirando la città al crepuscolo, che per me rimane un posto in cui dovrò sicuramente tornare per vivermela con più calma.

Giorno 6. Riconsegna del camper e rientro a Londra. Abbiamo dovuto tenere in considerazione una mezza giornata di viaggio per le pratiche di pulizia del veicolo, il refill del carburante ed il controllo del camper a fine viaggio, dopodichè – armati di tantissima pazienza, e sotto il diluvio universale – siamo rientrati a Londra, alle ore 20:00 circa.

Abbiamo passato una notte li (mega tip: ho scoperto il Zedwell hotel, una chicca nascosta a Piccadilly Circus, le camere sono molto, molto economiche – considerando la zona, e la posizione è incredibilmente perfetta! Mega raccomandato.
La mattina del settimo giorno abbiamo ripreso il volo da Stansted, ed è terminata così la nostra avventura.

Considerazioni:
-Non è sicuramente un viaggio per chi cerca la comodità e la tranquillità di un hotel. Piccole cose, come lavarsi o usare i servizi, possono diventare un po’ impegnative, ma chi è già stato in camper queste cose le sa benissimo! Un po’ di spirito di adattamento, ed il gioco è fatto. 🙂

-Se possibile, dividete il viaggio con un secondo guidatore. Davide la sera accusava davvero la stanchezza, e mi sentivo terribilmente in colpa per questo, in quanto il camper per me era davvero troppo impegnativo da guidare e non volevo questa responsabilità.

-Due? Quattro? Sei? Non so dirvi quale sia il numero perfetto di compagni di viaggio. A mio parere, in questo caso, due sono pochi e sei sono troppi. Quattro amici, come abbiamo fatto noi, sono stati probabilmente l’opzione ideale. Ci si da il cambio per le varie faccende, ci si diverte, e si uniscono vari interessi. Ma, essendo il viaggio abbastanza impegnativo già di suo, assicuratevi di scegliere bene i candidati 😉

-Il budget si, gli imprevisti pure. I viaggi on the road richiedono eccellenti skills di problem solving; può capitare di dover spendere qualcosa in più rispetto al budget prefissato (per qualsiasi motivo, che possa essere un taxi in più o una cena non programmata), quindi non fatevi rovinare la vacanza e l’esperienza per una spesa extra che non avevate calcolato. Va bene avere un’idea delle uscite approssimative, ma non vivetevi il viaggio con l’ansia di rientrare in quella cifra. Trust me.

-Costosa? Ni. Ribadisco che, in 4, per una settimana, abbiamo speso 180€ a testa, concedendoci anche un’abbondante colazione l’ultimo giorno e un taxi da 60£ (a proposito di imprevisti…).
Considerando che avevamo calcolato 300€ a testa, direi che ci siamo rientrati alla grande. La cosa che ci ha un po’ fregati, sono stati i numerosi caffè di Costa al giorno: un caffè costava 2.75£, se ne prendete 3 al giorno per 7 giorni, sono quasi 60£. Pensateci.

-Da rifare? Si, si, si tutta la vita. Forse con un camper più piccolo, un van o un furgonato, giusto per cambiare! La Scozia è stata una piacevolissima scoperta, molto simile all’Islanda per certi aspetti, il che me l’ha fatta adorare ancora di più. Potessi, ripartirei subito. Siamo stati anche molto tranquilli per quanto riguarda la situazione COVID, in quanto – stando sempre in camper o comunque in mezzo al nulla più assoluto – era come se fossimo in quarantena.
(parentesi tampone: in aeroporto, al ritorno, non ci è stato fatto, probabilmente perchè siamo rientrati in Italia troppo tardi la sera, non ne ho idea. A Londra la situazione attuale non è delle migliori, le strade sono deserte e negli aeroporti i controlli sono triplicati, e sono molto più meticolosi. Io, per sicurezza mia e di chi mi sta intorno, provvedo a farmene uno OGNI VOLTA CHE RIENTRO DA OGNI MIO VIAGGIO.)



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