
Zanzibar
Una meta che mi sta particolarmente a cuore, fatta di emozioni talmente forti e pure, da far fatica a dimenticarle anche tra un’eternità.
Organizzare questo viaggio non è stato affatto facile, soprattutto in tempi di Covid (per ora, la meta è ancora chiusa al turismo. Nel mio caso ho avuto un certificato lavorativo per dimostrare che ero li temporaneamente a sponsorizzare le strutture).
I vari blog sono poco precisi e per alcuni aspetti anche troppo vaghi. Serve un visto? Un vaccino particolare?
Vi racconto la mia esperienza.
La cosa più costosa di tutte, è stata indubbiamente il volo. 460€, da Milano a Doha, e da Doha a Zanzibar, sia andata che ritorno – con Quatar.
Lo scalo è durato 3 ore (alle 2 di notte), ma devo ammettere che non ha pesato più di tanto.
La compagnia mi è piaciuta tantissimo, era la prima volta che volavo con loro e mi sono trovata davvero bene. 10 punti ai gin tonic che ci hanno offerto durante il volo 😂
Ma passiamo alle cose serie e burocratiche.



DOCUMENTAZIONE
Ecco alcune cose che dovete sapere:
- Per recarsi a Zanzibar è necessario un passaporto con almeno sei mesi di validità rimanente dalla data di ingresso a Zanzibar, e due pagine libere consecutive residue.
- Esistono vari tipi di visto che possono essere richiesti
- È obbligatorio per i visitatori con cittadinanza italiana (o di altro paese con cui la Tanzania accordi bilaterali) munirsi di visto.
- Ogni titolare di passaporto è tenuto al pagamento del visto. Solo i bambini inseriti nel passaporto dei genitori non sono soggetti al pagamento
L’application per il visto è fattibile sia online che sul posto, in aeroporto. Noi avevamo deciso di farlo in loco, una volta arrivati, seppure i vari blog lo sconsigliassero per tempistiche e procedute. Posso smentire tutto e dire che farlo una volta arrivati, è stata decisamente la soluzione migliore?
Una volta atterrati nell’unico aeroporto di Zanzibar, vi faranno un rapidissimo controllo passaporti prima di entrare. Dopodiché vi manderanno all’ufficio sulla destra a compilare i moduli per il visto, e successivamente a quello a sinistra per il pagamento e il timbro. 50$, 15 minuti massimo e avrete il vostro visto turistico sul passaporto.
In tempi di Covid, insieme a queste documentazioni e procedure, dovrete anche mostrare i QR code che avrete precedentemente compilato per l’ingresso a Zanzibar. Attenzione: noi qui ci siamo presi una fregatura, e purtroppo credo che quest’ultima sia inevitabile.
Per il QR code, dovete compilare QUESTO FORM 24-48 ore pre partenza (è tipo una passenger location form). Alla fine della compilazione, vi chiederanno di pagare 25$ per un tampone rapido che vi verrà fatto all’arrivo. Questi 25$ potete pagarli subito via internet o in loco, con la possibilità di trovare ore di fila (a detta del documento).
Ovviamente, per l’ansia di perdere tempo, noi abbiamo pagato online.
Il tampone non ci è mai stato fatto, ma la ricevuta, il QR code e il documento ci sono stati chiesti. Quindi pagherete 25$ per niente, ma senza quelli potrebbero rompervi le scatole.
Suggerimento mio: fatelo.



Alcuni forum e blog dicono anche che per tornare in Italia vi verrà richiesto di pagare una tassa di 50$, ma anche questa è un po’ una cazzata. A noi hanno fatto il solito timbro d’uscita e arrivederci&grazie.
VACCINI
Veronica, una mia cara follower, dice: “Consiglio vivamente, quando di viaggia sia in Europa ma soprattutto all’estero, di consultare il sito dell’European Centre for Disease Control (ECDC). È un sito dell’UE che informa sulle malattie infettive che possono essere contratte nei vari paesi nei vari continenti. Suggerisce anche tutte le eventuali vaccinazioni da fare prima di intraprendere un viaggio, specialmente se la destinazione è un paese in via di sviluppo.”
Questo è il link:
https://www.ecdc.europa.eu/en
Io non ho fatto nessun vaccino, al massimo consigliavano quello per la febbre gialla, ma non è obbligatorio.
MONETA LOCALE
A Zanzibar accettano euro, dollari americani, scellini (la valuta locale), e la maggior parte delle volte si può pagare anche con carta a circuito Visa o Mastercard (ma c’è una charge altissima).
La mia esperienza:
Se paghi in euro o dollari, in contanti, al 90% ti fregano. Non riescono a fare le conversioni, e spesso le cifre non corrispondono affatto (ci sono differenze anche di 40-50€).
Ecco perché consiglio super vivamente di cambiare dei soldi in aeroporto (partite con i contanti in euro), e pagate SEMPRE E SOLO IN SCELLINI.
A fine vacanza avrete speso una miseria, ve lo assicuro. I pasti costano pochissimo, tipo tra i 5 e i 10€ (se si mangia nei ristoranti locali, ma non dovete essere schizzinosi… siamo pur sempre in Africa). Mangiare nei resort vi costerà qualcosa di più, chiaramente. Spesso e volentieri noi ci fermavamo anche per strada, a dei grill improvvisati, a mangiare pannocchie grigliate o spiedini di pollo. Con 2€ scarsi facevi lo spuntino, per poi andare appunto nei ristoranti locali a mangiare pesce grigliato e riso al cocco. Ancora me lo sogno di notte, che buono mamma mia.
MEZZI DI TRASPORTO
Le opzioni a Zanzibar, amici miei, sono fondamentalmente due: taxi o scooter. I Taxi sono costosissimi e dovete farveli chiamare dalla reception dell’hotel o dal ristorante in cui state mangiando, ma a noi hanno letteralmente spennato.
Per intenderci: Aeroporto-Paje: 60€
Paje- Kiwengwa: 65€.
Kiwengwa-aeroporto: 75€.
Noi abbiamo dovuto prenderli per forza per una questione organizzativa, ma personalmente li sconsiglio. Per la prima settimana, visto che eravamo più tranquilli, abbiamo noleggiato uno scooter. Idea migliore non potevamo averla. La compagnia che noleggiava si appoggiava al business dell’hotel dove alloggiavamo (lo Spice Island Resort), sono stati proprio loro a consigliarcelo. La benzina costava una miseria, il noleggio per 5 giorni in totale ci è costato 80$, e comprendevano un certificato che vi fanno loro ed è obbligatorio per circolare, e deve essere presentato nel caso ti fermi la polizia (succede spesso, ma niente panico).
Col 125 si arriva praticamente ovunque, a Zanzibar avete una manciata di strade principali e tutto il resto sono stradine sterrate che si estendono attraverso i vari villaggi, quindi insomma preparatevi ad una guida decisamente spericolata, ma particolarmente divertente.
Le automobili non le raccomando per vari motivi, tra cui il loro modo di guidare. Scooter e via, credetemi.


DOVE HO ALLOGGIATO
Il primo hotel è stato lo Spice Island Hotel & Resort, un hotel a 4 stelle a Jambiani. I bungalow sono collocati a due a due lungo delle stradine che portano alla spiaggia, anche se la sabbia bianca e setosa di Paje ce l’avrete per tutto il tempo sotto ai piedi.
L’hotel è davvero tranquillo, dispone di un enorme ristorante fatto a capanna e di una piscina enorme.
A colazione viene servita frutta fresca di ogni tipo e centrifughe di ogni gusto (l’ananas lo mettono praticamente ovunque!)







È in una posizione super tattica per raggiungere ristoranti tipici in spiaggia, o il centro di Paje.
Paolo, il proprietario, è italiano e super gentile e disponibile. Prezzi ottimi per un soggiorno con ogni comfort. Ogni tanto potreste trovarvi anche qualche scimmietta fuori dalla porta 😜
A pochi passi dallo Spice Island Hotel & Resort, c’è il Villa de Coco. Caratterizzato da bungalow a schiera, tutti vista mare, ha delle vibes pazzesche già all’ingresso. Si viene accolti con un cocktail analcolico e si viene accompagnati in camera, dove ci saranno fiori di Ibisco ovunque.
A Zanzibar si dice ‘Hakuna Matata’, ed è proprio il modo di vivere che si respira in questa particolare zona dell’isola. Ciò che ho amato di più di questo resort è stato il ristorante. Piccoli tavolini collocati direttamente sulla spiaggia, cuscini coloratissimi e l’ombra delle palme con la sabbia sotto ai piedi. Non si vede il tramonto in questa parte di Zanzibar, ma verso sera il cielo prende dei colori pastello incredibili, la marea si ritrae e la sabbia si raffredda.
Godersi questo spettacolo con un cocktail in mano ti farà chiedere perché mai nella vita non l’hai voluto fare prima.





Dal Villa de Coco, ci siamo poi spostati al Marafiki Bungalows, a Kiwengwa. Un’altra zona che mi è piaciuta troppo, e un hotel che ho davvero adorato. La piscina nelle aree comuni affaccia direttamente sul mare, ed è di fianco al ristorante. Li abbiamo cenato veramente benissimo a prezzi davvero onesti. Il villaggio è ENORME e dal nostro bungalow all’uscita ci volevano 15 minuti buoni a piedi, ma è troppo bello percorrere tutte quelle stradine immersi nella vegetazione locale.
La camera che ci è stata data per la permanenza era la Honeymoon Suite ed è stata particolarmente instagrammabile 😜
Caratteristico e molto suggestivo, era il nostro terrazzo privato, con jacuzzi e accesso privato alla spiaggia. Un posto magico ed incredibile per godersi delle albe che non scorderete mai nella vita, ammirando le donne del luogo che si incamminano per la raccolta delle alghe, mentre la terraferma emerge dalla marea.
la notte, invece, preparatevi all’assalto dei Bush Babies, degli animaletti curiosissimi e troppo, troppo teneri!!









A Zanzibar, per una notte, sono stata anche nella camera più incredibile della mia vita. Nel senso, viaggio tantissimo e scopro posti meravigliosi ogni mese, ma come mi sono emozionata quella volta, ci metto la mano (quasi) sul fuoco, non mi ricapiterà più.
Sarà stato il contesto, la compagnìa di viaggio, le emozioni generate dal viaggio stesso, la bellezza degli interni e di un balcone mozzafiato, ma in quella camera ci ho lasciato un pezzo di cuore, tipo che se ci tornassi domani scoppierei a piangere prima di subito, anche solo vedendo la porta.
Si trovava esattamente sopra al bar Mr. Kahawa, a Paje (dove si mangia benissimo e si beve un ottimo caffè, fyi), giusto a fianco del Kite Centre, dove abbiamo fatto diverse lezioni di Kite. I ragazzi della scuola sono persone eccezionali, dal primo all’ultimo, e vi auguro di cuore di capitare in quel piccolo angolo di paradiso un giorno, conoscerli e farvi raccontare la loro storia.
La camera nemmeno ve la descrivo, sarebbe riduttivo. Vi lascio le foto direttamente.
Portateci la vostra persona. https://mrkahawa.com/.







SPIAGGE E CITTÀ.
Zanzibar – strano ma vero – è un’isola, quindi troverete mare pressoché ovunque. Ma avendo girato l’isola dalla testa ai piedi, due consigli ve li voglio dare.
Paje e Kiwengwa sono in assoluto le zone migliori, per tutto. Dal cibo, al colore della sabbia, ai bar per fare aperitivo la sera, e per lo sport.
Entrambe le zone sono gettonatissime per il kite (a Paje, il Kite Centre che vi dicevo prima è eccezionale. A Kiwengwa, andate assolutamente alla Base Jungle Kite. Maria e Cristian sono due italiani fuori di testa e in 2 secondi ci siamo super affezionati. In più, si mangia da dio.)
Non posso dire la stessa cosa per la zona ovest dell’isola (lato aeroporto, per intenderci). Siamo stati in zona Chuini, e la sabbia era gialla e spesso sporca, ogni tanto anche maleodorante a causa della posizione in cui si trovava, molto chiusa e quindi con un ricambio d’aria minimo. Niente a che vedere con la parte est, ve lo posso garantire.





Spesso, inoltre, si tende a scegliere i villaggi in base alla vicinanza con la capitale/le grandi città. In questo caso ve lo sconsiglio proprio, Stone Town è grigia e disorganizzata, sporca e piena di traffico. La Tanzania, Zanzibar in particolare, è ben altro.
E fidatevi che in qualsiasi piccolo paesello troverete l’indispensabile, dalle sigarette agli assorbenti, insomma davvero qualsiasi cosa di cui potreste aver bisogno.
Non sono i supermercati a cui siamo abituati, anzi, spesso sono market improvvisati nei garage 😂 ma i prezzi sono bassissimi e il rifornimento è ottimo. A noi non è mai mancato niente! Per cui levatevi dalla testa l’idea che, stavolta, più è città e meglio è.
Altra tip: se volete fare escursioni come quella che abbiamo fatto noi per vedere i delfini (con zero misure di sicurezza però, vi avviso 😂), dirigetevi a Kizimkazi, a sud dell’isola. Potete prenotare tramite questi contatti:
Email: zanzibartours@gmail.com
info@zanzibartztours.com
www.zanzibartztours.com
O su whatsapp a questo numero: +254 718 370639
o in alternativa andare li direttamente e chiedere ai locali. Un posto per voi lo troveranno sempre. Vi avviso, alcune volte non vi viene fornito il giubbotto salvagente, le barchette sono super scrause e le “guide” sembrano dei pazzi scatenati, ma non vi portano a riva se prima non avrete visto i delfini, ve lo posso assicurare 😂

Raccomando un sacco anche la Jozani forest, il tour è obbligatorio con la guida ma potrete vedere un sacco di scimmiette girovagare tra gli alberi (e qualche serpente, probabilmente).






Se invece optate per una soluzione più tranquilla, proprio di fronte l’entrata della foresta c’è un parco di riabilitazione per tartarughe. Anche li c’è una piccola tassa da pagare, e vedrete qualche animaletto carino 🙂




LE PERSONE E LA CULTURA
A Zanzibar, la maggior parte degli abitanti è di religione Musulmana.
Sono estremamente educati, rispettosi e gentili. Sempre disponibili ad aiutare e a venirti incontro, seppur con poca istruzione (il discorso che vi facevo prima sul fatto che non sanno fare le conversioni dagli scellini in euro, spesso è accidentale e non fatto apposta, ma a noi può sembrare una fregatura pianificata, visto che siamo italiani e a queste cose siamo relativamente abituati.)
La sera, considerando che ci si può spostare solo in taxi o con mezzi propri, posso garantirvi un’estrema tranquillità. Io, da donna, andrei da sola.
Una cosa che però negli hotel ci veniva raccomandata, era quella di mettere gli oggetti di valore nelle cassaforti, e di chiudere a chiave le valigie prima di uscire.
Gli abbiamo sempre voluto dar retta senza far troppe domande, l’accortezza non è mai troppa.
La criminalità, comunque, noi non l’abbiamo proprio mai vista. Hakuna Matata e Pole Pole sono due espressioni che imparerete in frettissima, una volta arrivati.
I Masai spesso si accollano mentre siete in spiaggia, e tante volte dopo un servizio la gente vi chiede la mancia, ma sono gli unici aspetti “negativi” da puntualizzare.
CLIMA
A Zanzibar, l’inverno non esiste, o è quello che si trova nel periodo in cui sono andata io, con 32 gradi e un piacevole venticello la sera. Zero umidità, se non quando a random arriva qualche acquazzone.
Il periodo delle piogge si presenta due volte nell’arco dell’anno. Tra novembre e dicembre in forma minore con circa 14-17 cm di pioggia al mese e tra fine febbraio e maggio con valori più intensi, che possono oltrepassare i 32 cm nel mese di aprile. Quindi, da giugno a fine ottobre sono in assoluto i mesi migliori per visitare questa splendida isola. Noi abbiamo trovato un paio di piogge sparse, durate massimo una mezz’ora, e solamente per due giorni.
Vento tanto, sole tantissimo, caldo minimo. Un clima perfetto per il paradiso.















